La Fotografia, un cerchio che si chiude: quando il tuo scatto torna da te
Qualche tempo fa, passeggiando per il centro, mi sono fermato a osservare la vetrina del negozio di fotografia di un caro amico. Qualcosa mi ha colpito, una foto esposta che mi sembrava familiare, ma inizialmente non riuscivo a capire perché. Continuavo a fissarla, cercando di collegare quella composizione, quei colori e quell’atmosfera a un momento che conoscevo. Poi, all’improvviso, ho avuto un’illuminazione: quella foto era uno dei miei scatti. Era stata stampata su forex ed esposta in vetrina, e solo allora ho ricordato che, tempo fa, ne avevo realizzate due copie, una per un cliente e l’altra era rimasta in attesa di trovare la sua destinazione.
È stata un’esperienza strana e affascinante vedere il mio lavoro lì, in un contesto inaspettato, ma ancora vivo e presente. Questo mi ha fatto riflettere su un aspetto della Fotografia che spesso dimentichiamo: una volta che scattiamo una foto e la condividiamo, quell’immagine inizia un suo viaggio. E a volte, in modi del tutto inaspettati, ritorna a noi.
La Fotografia, una volta realizzata, prende vita. Non è solo un insieme di pixel o inchiostro su carta, ma una storia visiva che esiste indipendentemente dal suo creatore. Ogni foto ha il potenziale di entrare nel mondo, di farsi strada tra persone, spazi e contesti diversi, assumendo significati che vanno oltre l’intento iniziale del fotografo.
Quando condividiamo una foto, le affidiamo un destino. La foto viene vista, interpretata e, in alcuni casi, adottata da chi la osserva. Il pubblico si appropria di essa, la guarda attraverso il proprio filtro personale, la integra nel suo ambiente e le attribuisce nuove sfumature di significato. Il fotografo non ha più il controllo su come il suo lavoro verrà percepito o su dove finirà. Una foto può essere appesa in un soggiorno, utilizzata in una campagna pubblicitaria o, come nel mio caso, essere esposta in una vetrina di un negozio di fotografia.
E poi, in qualche modo misterioso, può anche tornare indietro. Nel mio caso, è stato sorprendente riconoscere quel mio scatto, quasi come se fosse vivo e mi stesse cercando. Avevo creato quell’immagine tempo fa, pensando di aver concluso il mio lavoro. Ma la verità è che il lavoro di un fotografo non finisce mai davvero quando premiamo il pulsante di scatto. Le immagini che creiamo continuano il loro percorso, vivendo vite proprie, toccando persone e luoghi che non avremmo mai potuto immaginare.
Questo ciclo, che parte dal fotografo e torna in modi inattesi, è una delle magie della Fotografia. Ogni immagine, una volta messa nel mondo, inizia una sorta di dialogo silenzioso con chi la osserva, e a volte quel dialogo ci riporta qualcosa, come una riflessione, un ricordo o, in questo caso, una fotografia fisicamente restituita a me, pur in un altro contesto.
La Fotografia non è mai statica, non è mai veramente “finita”. Ogni scatto è l’inizio di un viaggio, e come ogni viaggio, può portare a destinazioni imprevedibili. Le immagini che creiamo possono fare il giro del mondo, influenzare le persone e, a volte, proprio quando meno ce lo aspettiamo, tornare nelle mani del loro creatore.
Questa esperienza mi ha ricordato che una fotografia non è solo un momento catturato, ma un’entità che continua a evolversi. È viva, parla e ci sorprende anche quando pensiamo che il nostro lavoro sia concluso. Una foto, una volta creata, non ci appartiene più del tutto: appartiene a chi la osserva, la interpreta e la porta con sé. Ma a volte, quasi come un cerchio che si chiude, ritorna da noi, offrendoci una nuova prospettiva sul nostro stesso lavoro.
Così come le persone influenzano e modificano il significato di una foto, anche noi, nel ritrovarla, possiamo vedere quel lavoro sotto una luce diversa, cogliendo sfumature e messaggi che forse ci erano sfuggiti all’inizio. La Fotografia è un cerchio, un ciclo continuo tra chi crea e chi osserva, e in questo ciclo si nasconde una delle sue meraviglie più profonde: la capacità di farci riscoprire sempre qualcosa di nuovo, anche in ciò che pensavamo di conoscere già.
Ringrazio Fotodigital di Alessandria, Via Giovanni Dossena, 18, 15121 Alessandria AL, gli amici Gabriele Balestri e Danilo Camerino, per le stampe delle fotografie della mostra “Andrà Tutto in Musica”, di cui lo scatto fatto a Fiorella Mannoia ne ha fatto parte.